Essi vengono proposti con il tocco
appoggiato sulle tre prime corde e intercalando delle pause. Occorre non aver
fretta e lasciare tutto il tempo necessario per arrivare all'esecuzione
corretta dei vari ritmi senza bisogno di pause. Se il bambino si abitua fin
dall'inizio a questo modo graduale di procedere i suoi progressi saranno
rapidi.
L'impostazione della mano sinistra
Il primo obiettivo per la mano sinistra è:
"sono pronto a suonare il Re" (seconda corda).
Le principali unità didattiche per giungervi sono:
- la cuccia del pollice. Si applica un
adesivo sul manico. Esso sarà la cuccia entro la quale per adesso dovrà
stare sempre il pollice.
- la casa delle quattro dita. Le quattro dita vengono posate tutte insieme sulla seconda corda vicino alle barrette e in posizione arcuata.
- il tunnel. Verifica del tunnel che si forma tra il palmo della mano e il manico.
- l'ombrello. Tenere le dita ad ombrello nei confronti dei tasti come si tiene l'ombrello nei confronti del capo quando piove.
- premo e tolgo il dito dal Re. L'insegnante in un primo momento aiuta il bambino ad abbassare la corda fino a quando sarà in grado di eseguirlo da solo.
A questo punto si potrà cominciare ad eseguire i primi suoni con le due mani e la prima melodia
Per i paragrafi "La posizione", "I ritmi a corde libere", "Impostazione della mano sinistra"
cfr. in particolare E. GALVAGNO, Il bambino e la chitarra, Istituto Suzuki Italiano, Torino].
Il repertorio
Il primo libro, la cui progressione è semplicemente una delle possibili, inizia con alcune melodie nella tonalità di Sol maggiore, seguite da altre nella tonalità di Re maggiore che esplorano la
2a posizione.
May Song
Il libro termina con sei melodie
nella tonalità di La maggiore. Nelle prime tre il bambino inizia ad
utilizzare il pollice alternandolo all'indice e al medio,
mentre nelle ultime tre il pollice viene utilizzato simultaneamente alle
altre dita.
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Allegro |
S. Suzuki |
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Nel primo volume le due mani
intervengono con le seguenti modalità e progressioni:
a) la mano destra passa attraverso i seguenti tre stadi
b) la mano sinistra esplora i suoni delle tre tonalità di Sol, Re e La entro
i primi cinque tasti preparando un solo suono alla volta con una eccezione:
10. J. YELIN, Dalcroze Eurhytmics
and the Suzuki Method, Summy-Birchard, Secaucus (USA); E. PINDLEY, Rhythm
and movement. Applications of Dalcroze Eurhythmics, Summy-Birchard,
Secaucus (U.S.A.).
Come si propone e si apprende un
brano
Prima dell'esecuzione vera e propria del brano sullo strumento il metodo
Suzuki propone le seguenti fasi di apprendimento:
-
Canto del testo di cui ogni brano è
corredato. Di solito si tratta di una filastrocca.
-
Apprendimento della coreografìa
abbinata al brano (molti suggerimenti vengono a questo proposito dal metodo
Dalcroze).
-
Esecuzione dei ritmo del brano con le
mani o con strumenti a percussione.
-
Esecuzione del pulse del brano
mentre un altro allievo esegue il ritmo.
-
Apprendimento dei suoni e canto del brano con le sillabe
guidoniane.
- Apprendimento del percorso compiuto dalla mano destra (cantando i suoni si mima su di un tamburello il percorso dell'indice e del medio)
- Apprendimento del percorso compiuto dalla mano sinistra: mentre si canta il brano con i suoni, si porta contro il pollice il dito che li deve ottenere immaginando di suonare.
- Per ogni brano si individua un'immagine che ne sottolinei la forma musicale. La forma
ABA, per esempio, può essere rappresentata da un "panino" o da una "torta" che viene disegnata e colorata.
- Apprendimento del brano sullo strumento frase per frase.
Quando il bambino riesce ad eseguire il brano ritmicamente corretto, anche se non ne ha la piena padronanza, gli si chiede di suonare con il cuore e con l'anima come quando
parla. Si può allora, raccontare una favola, prima con un'inflessione monotona, poi lasciando invece trasparire chiaramente cosa si sente e si prova nel raccontarla. La stessa sequenza verrà riproposta dall'insegnante con
lo strumento, in seguito si curerà l'emissione di ciascun suono e si introdurranno i primi contrasti dinamici.
Ogni brano in repertorio avrà una storia a sé. Per alcuni non saranno necessarie tutte le attività descritte; per altri non saranno invece sufficienti. Ci si adeguerà, allora alle esigenze ed
ai risultati di ciascun
bambino.
L'essenziale è evitare, secondo la felicissima intuizione della insegnante americana Ronda Cole (violinista), la "Sindrome di Pinocchio" Essa afferma infatti che noi insegnanti possiamo essere inavvertitamente dei Geppetto che fabbricano degli splendidi
burattini. È importante allora capire insieme - insegnante, genitore, bambino -
che la tecnica, il ritmo, lo stile sono essenziali, ma la più preziosa ragione
per far musica, forse la sola, è l'autoespressione.
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